La delibera della vergogna è stata approvata. Parte dal Piemonte, con il via libera al “Fondo Vita Nascente”, il progetto della Destra di fare dell’Italia un Paese liberticida, oscurantista e antiabortista. Un Paese nel quale sarà più facile calpestare i diritti delle donne e comprimere la loro libera scelta in nome di una morale conservatrice e contraria al progresso. Questa mattina la delibera attuativa del Fondo da 400mila euro, soldi già messi a bilancio dalla Regione, è stata approvata in Commissione Sanità: contiene tutto ciò contro cui ci siamo battuti per difendere le conquiste di civiltà della Legge 194. La maggioranza, fregandosene di tutte le nostre denunce e degli appelli a compiere un passo indietro, ha dato il suo assenso ad un atto che finanzia le associazioni antiabortiste e consente loro di “intercettare” e quindi ostacolare le donne che si rivolgono ai consultori e alle strutture sanitarie per esercitare un diritto sancito per legge, il diritto all’aborto.
I criteri di attribuzione dei fondi sono generici, la delibera presenta incomprensibili vizi di forma, non sono previste misure di prevenzione delle gravidanze indesiderate quali i contraccettivi gratuiti. Come se non bastasse, il 25% delle risorse non andrà direttamente alle donne ma alle associazioni per pubblicità e consulenze: una cifra di ben 100mila euro che sarà impiegata anche nelle discutibili campagne di comunicazione che abbiamo imparato a conoscere in questi anni e alle quali si rischia perfino di vedere apposto il logo della Regione…
È inoltre inaccettabile prevedere una collaborazione con gli enti del terzo settore nel percorso di scelta delle donne sul riconoscimento o meno del nascituro, con possibili ingerenze delle associazioni antiabortiste. Abbiamo chiesto con forza di depennare almeno questa parte dalla delibera, ma non hanno voluto sentire ragione.
Se la Giunta regionale volesse davvero aiutare le donne e le famiglie, dovrebbe fare tutto ciò che non ha fatto in questi anni sul capitolo welfare e sanità: dall’abbattimento delle rette degli asili nidi all’incremento dei servizi per la prima infanzia, dai sostegni all’occupazione femminile agli interventi per garantire la presenza di medici non obiettori nelle strutture sanitarie, dal potenziamento dei consultori al rendere gratuiti i contraccettivi.
Sarah Disabato, Capogruppo Regionale M5S Piemonte