Educare alla non violenza fin dall’infanzia, per trasmettere alle nuove generazioni modelli positivi di relazioni e parità di genere, prevenendo così la violenza. Occorre partire da qui, per costruire una società più giusta, inclusiva e senza discriminazioni.
E’ questo il messaggio che abbiamo voluto far passare nel corso della riflessione avvenuta in Consiglio regionale in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. E’ necessario educare per decostruire i ruoli e relazioni basate su stereotipi, rimuovendo i modelli culturali che promuovono la disparità di genere.
Reddito di libertà e codice rosso sono misure fondamentali per fare fronte alle necessità delle vittime, ma di pari importanza sono i percorsi formativi avviati per le nuove generazioni.
Questa è la prospettiva da seguire per prevenire il fenomeno, non certo scatenare l’odio per un asterisco che garantisce un linguaggio inclusivo nelle scuole come avvenuto, solo ieri, in un importante liceo torinese.
Di pari passo, come ricordato dal Garante per i diritti delle persone detenute, è fondamentale avviare percorsi di rieducazioni anche nelle case circondariali volti a prevenire la reiterazione dei reati, anche in forma più grave. Le parole del Garante pronunciate oggi in Consiglio regionale non possono cadere nel vuoto. La Giunta deve assumersi le proprie responsabilità.
Sarah Disabato, Consigliera regionale M5S Piemonte