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A differenza dei colleghi di tutta Italia, i ristoratori torinesi dovranno attendere ancora quattro giorni per offrire il servizio di take away. Il rinvio appare poco concepibile se si considera che i colleghi che operano negli altri capoluoghi di provincia hanno avuto il via libera nonostante un andamento dei contagi simile o peggiore: 3.90 contagi su mille abitanti per Torino, 4.80 di Alessandria, 6 di Asti e addirittura i 6.89 di Novara.
Lo slittamento è stato confermato oggi dall’assessore al bilancio Tronzano in risposta all’interrogazione in Consiglio Regionale a prima firma Disabato. Le motivazioni reali scientifiche, oggetto della domanda, non sono pervenute. L’assessore ha preferito trincerarsi dietro al paravento della task force guidata da Fazio che ha indicato la data del 9 maggio per l’inizio del servizio.
Il problema è che l’esclusione della sola Città di Torino dall’applicazione del dpcm per l’avvio del take away, nonostante i pochi giorni di differenza con il resto d’Italia, sarà comunque destinata a produrre ulteriori disagi ad un settore già ampiamente martoriato dalla crisi Coronavirus.
Insomma, una linea dura che bastona solo Torino e che cozza con l’insistente propaganda leghista piemontese: aprire tutto per assecondare tutti. Spieghino questo cortocircuito ai ristoratori torinesi.
Sarah Disabato, Consigliera Regionale M5S Piemonte
Andrea Russi, Consigliere Comunale M5S Torino – Presidente commissione Commercio
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Ufficio Stampa
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