Surreale la richiesta di chiarimenti al Governo annunciata oggi dall’assessore regionale all’agricoltura Protopapa in merito alla pratica della caccia in Piemonte.
Mentre la sanità piemontese collassa sotto i colpi di una crisi sanitaria che ha messo a nudo le lacune di un sistema completamente inadatto a gestire l’emergenza coronavirus, la Lega pensa ai cacciatori.
L’esponente della giunta Cirio vorrebbe vedere equiparata l’attività venatoria agli sport praticati in prossimità delle abitazioni, come consentito dal DPCM. Secondo Protopapa inoltre la sospensione della caccia avrebbe effetti negativi sul contenimento della fauna selvatica, dimentica però che le attività di selezione sono in capo alle Province e non sono stati in alcun modo intaccate dai provvedimenti del Governo.
Sport e caccia sono due attività radicalmente diverse, con effetti differenti sull’ambiente e non possono certo essere poste sul medesimo piano. A maggior ragione se si considera che, in moltissimi casi, l’esercizio dell’attività venatoria presuppone lo spostamento dal comune di residenza al contrario della maggior parte delle pratiche sportive.
Già a fine luglio il Consiglio Regionale ha perso tempo con la legge Ruzzola, un inutile e dannoso via libera alle scorribande dei cacciatori e dei loro mezzi su strade chiuse.
Oggi pensiamo che la Giunta Cirio si debba preoccupare di ben altri problemi che affliggono la nostra Regione in questo delicato momento storico, come il collasso del sistema sanitario regionale. Non certo delle richieste della lobby venatoria.
Giorgio Bertola, Consigliere regionale M5S Piemonte
Sarah Disabato, Consigliera regionale M5S Piemonte